Il brutto anatroccolo
Il brutto anatroccolo: diventare
INSIEME
più buoni,
più bravi,
più belli
“… La scuola persegue una doppia linea formativa: verticale e orizzontale.
La linea verticale esprime l’esigenza di impostare una formazione che possa continuare lungo l’intero arco della vita; quella orizzontale indica la necessità di un’attenta collaborazione fra scuola e famiglia” per far apprendere gradualmente le regole del vivere e del convivere.
- Prevenire comportamenti antisociali (bullismo, rifiuto dell’altro e della sua diversità), favorendo al contempo atteggiamenti di tolleranza e generosità.
- Acquisire la capacità di relazionarsi e collaborare con l’altro, attraverso l’ascolto e l’accoglienza.
- Sviluppare l’autostima di ogni alunno e la capacità di comunicare il proprio punto di vista.
Il seguente itinerario di lavoro ha lo scopo di aiutare i bambini a sviluppare una coscienza civile, attribuendo un significato concreto a parole come
solidarietà, uguaglianza, condivisione, rispetto delle regole.
Come filo conduttore i docenti hanno scelto la favola “Il brutto anatroccolo” di H.C.Andersen.; nel testo sono presenti tematiche quali il rispetto della diversità e il diritto all’uguaglianza, delle opportunità che condurranno gli alunni alla scoperta di regole che stabiliscono ciò che è permesso fare, ma anche alla scoperta dei diritti di cui ogni essere umano deve godere.
OBIETTIVI SPECIFICI:
A)
- Sa superare le difficoltà di un rapporto complesso con qualche compagno
- Si impegna e sa trovare la soluzione anche a semplici problemi (didattica, relazionali…)

B)
- Sa riconoscere e rispettare l’identità e la differenza dell’altro, favorendo l’arricchimento reciproco che ne deriva (interessi, opinioni diverse..)
- Riesce a riflettere sulle proprie emozioni e a sviluppare empatia con i personaggi della storia.

C)
- Sa individuare ed elencare le proprie attitudini e capacità (abilità creative ed espressive…)
- Sa ammettere e accettare i propri limiti.
